Brevissima introduzione
L'intelligenza artificiale generativa si riferisce alla tecnologia in grado di creare nuovi contenuti, come testo, immagini, codice, audio o video.
I generatori di testo basati sull'intelligenza artificiale vengono addestrati su una grande quantità di testo estratto da Internet. Questo "addestramento" viene poi integrato da test e feedback eseguiti da esseri umani. Con alcune eccezioni, non abbiamo molte informazioni su come sono stati addestrati i modelli che guidano questi strumenti. Ciò significa che, nella maggior parte dei casi, gli utenti non hanno modo di sapere a quali informazioni ha avuto accesso lo strumento utilizzato.
La tecnologia basata sull'IA è già presente in molti degli strumenti che utilizziamo ed è in costante evoluzione.
Alcuni punti di attenzione:
- La maggior parte degli strumenti basati sull'intelligenza artificiale generativa cattura e riutilizza una quantità significativa di dati degli utenti. Dunque è opportuno evitare la condivisione di informazioni private con tali strumenti.
- Tutti i generatori di testo basati sull'intelligenza artificiale possono produrre informazioni plausibili, ma non corrette, note come "allucinazioni" producendo risultati distorti.
- Esistono preoccupazioni etiche e sociali sull'IA generativa, dal modo in cui questi strumenti sono stati creati, al modo in cui vengono applicati ora e lo saranno in futuro.
Information Discovery con l'IA generativa
Chatbot vs motori di ricerca: qual è la differenza?
Sebbene i Chatbot generativi possano fornire risposte alle domande in un modo che sembra simile a Google, in realtà questi strumenti funzionano in modo molto diverso dai motori di ricerca a cui siamo abituati. Una ricerca Google tradizionale aiuta gli utenti a trovare e recuperare testo o altre informazioni che già esistono e sono state pubblicate su Internet. Lo fa identificando parole e frasi nella nostra ricerca, cercando fonti esistenti che corrispondano a questi termini e applicando un algoritmo di classificazione per identificare i risultati che hanno maggiori probabilità di essere pertinenti. (Google ha recentemente aggiunto riepiloghi AI ai risultati di ricerca, che funzionano più come ChatGPT che come la ricerca Google tradizionale.)
ChatGPT e simili creano nuovo testo in risposta a una query posta in linguaggio naturale, in base alle informazioni su cui è stato addestrato. In altre parole, i motori di ricerca recuperano testo già esistente e vi collegano gli utenti, mentre i chatbot generativi creano nuovo testo basato su modelli linguistici altamente complessi che tentano di fornire la sequenza di parole più probabile in base alle informazioni su cui sono stati addestrati.
I chatbot generativi non fanno riferimento, citano o richiamano informazioni da fonti specifiche o reali. Un chatbot generativo, come chatGPT, genererà fonti o sembrerà citare fonti, tuttavia è importante tenere a mente che in realtà non "legge" o "capisce" queste fonti. In alcune situazioni, il chatbot inventerà citazioni completamente false. Questi sistemi generano spesso risposte che contengono affermazioni non supportate e citazioni inaccurate.
Strumenti come ChatGPT, Bing Chat e Google Gemini hanno una portata molto ampia, ma ci sono strumenti di ricerca basati sull'intelligenza artificiale specializzati nella navigazione e nella scoperta di ricerche accademiche, che possono restituire articoli pertinenti e riassunti di informazioni chiave su tali articoli in risposta a una domanda, o fornire informazioni contestuali sulle citazioni in un dato articolo. Anche gli editori di importanti database scientifici, come JSTOR, Scopus di Elsevier o Web of Science di Clarivate, stanno sperimentando strumenti di ricerca basati sull'intelligenza artificiale per aiutare i ricercatori a scoprire fonti attraverso nuove modalità. Tutti questi strumenti di ricerca emergenti sono sperimentali e dovrebbero essere utilizzati con cautela. In alcuni casi, gli editori non accetteranno articoli che hanno fatto uso di questi strumenti.
Utilizzo dell'IA nella strategia di ricerca
Il processo di ricerca è altamente iterativo e i chatbot generativi possono offrire spazio per esplorare idee, abbozzare domande di ricerca e scoprire nuove direzioni di interesse. In fase iniziale, utilizzare uno strumento basato sull'IA potrebbe rivelarsi un modo semplice per iniziare il processo di brainstorming. Oltre ai chatbot più noti come chatGPT, Bing e Google Bard, ci sono nuove e specializzate piattaforme in fase di sviluppo che possono essere utili al brainstorming sulle domande di ricerca o ad impostare una query di ricerca efficace costruita con operatori logici booleani.
Esistono diversi strumenti specificamente progettati per riassumere articoli o altri documenti. Molti sono strumenti a pagamento progettati per aiutare studenti e ricercatori a generare riassunti di articoli e altre letture senza dover leggere il documento completo (TLDR). Questi strumenti possono essere agevoli per gestire un gran numero di articoli quando occorrono nozioni di base sui loro contenuti, ma le fonti vanno lette e studiate interamente quando occorre una profonda comprensione del materiale.
I chatbot hanno solitamente una quantità di memoria limitata per una sessione di chat, quindi potrebbero non essere in grado di generare riassunti di documenti molto lunghi.
È importante ricordare che questi strumenti non leggono o comprendono effettivamente i documenti che gli forniamo e il riepilogo sarà influenzato dal set di dati su cui sono stati addestrati. Prima di utilizzare uno strumento di intelligenza artificiale in questo modo, prova a testarlo con alcune letture che conosci e comprendi molto bene, per avere un'idea della qualità del riepilogo. Quando si utilizza uno qualsiasi dei chatbot di intelligenza artificiale generativa per la propria ricerca, è essenziale sviluppare le proprie capacità di fact-checking, tra cui: saper individuare fonti originali e verificare citazioni o contenuti "citati" nella risposta generata. A seconda della natura delle informazioni che è necessario verificare, per la ricerca accademica, potrebbe essere necessario utilizzare risorse della biblioteca se le informazioni "provengono" da un articolo di una rivista accademica, ad esempio. Tracciare sempre le fonti originali prima di utilizzarle nel proprio lavoro!
Citazione e attribuzione con strumenti di IA generativa
Prima di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale generativa per compiti, lavori accademici o altri lavori di ricerca dovresti sempre rivolgerti al tuo docente/relatore e prestare particolare attenzione al modo in cui citi l'output di tali strumenti nel tuo lavoro.
Come per tutte le cose relative all'intelligenza artificiale, è probabile che le norme e le convenzioni per citare contenuti generati dall'intelligenza artificiale si evolvano nei prossimi tempi. Per ora, alcune delle principali guide di stili citazionali hanno rilasciato linee guida preliminari. I singoli editori potrebbero avere le proprie linee guida per citare contenuti generati dall'intelligenza artificiale. Le linee guida emergenti saranno sempre in ritardo rispetto allo stato attuale della tecnologia e al modo in cui tale tecnologia viene applicata. Se non sei sicuro di come citare qualcosa, includi una nota nel tuo testo che descriva come hai utilizzato un determinato strumento.
In caso di dubbi, ricorda che citiamo le fonti per due scopi principali: in primo luogo, per dare credito all'autore o al creatore; e in secondo luogo, per aiutare gli altri a individuare le fonti utilizzate nella tua ricerca. Utilizza questi due concetti per aiutarti a prendere decisioni sull'utilizzo e la citazione di contenuti generati dall'intelligenza artificiale.
Pubblicato il 7 aprile 2023
Pubblicato nella primavera del 2023
Pubblicato il 17 marzo 2023
[Crediti: BROWN University Library]